venerdì 30 settembre 2016

Gasdotti europei

 
Ho cercato di capire la situazione della fornitura di gas in
Europa e per chi è interessato ho creato l'immagine qui sopra che riassume la situazione e la descrizione che segue.

1. Nord Stream. Capacità 55 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Wintershall, E.ON, Gasunie, Engie. Operativo dall 2011, le controversie tra Kiev e Mosca nel 2006 e 2009 hanno spinto la Russia a fermare il passaggio di gas naturale attraverso l’Ucraina, privandone l’Europa e accelerando la costruzione del Nord Stream.
2. Nordeuropaische Erdgasleitung (NEL). Capacità 20 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Wintershall, E.ON, Gasunie, Fluxys. Complementare al progetto OPAL e collega Nord Stream alle infrastrutture gasifere in Germania occidentale.
3. Ostse Pipeline Anbindungseiltung (OPAL). Capacità: 35 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Wintershall, Gazprom, E.ON. Il gasdotto OPAL di costruzione tedesca è operativo dal 2011 e collega Nord Stream alle infrastrutture gasifere in Germania orientale ed Europa centrale.
4. Northern Lights e Yamal Europa. Capacità: 84 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Beltrangaz, PGNiG. I gasdotti Northern Lights e Yamal Europa sono due grandi gasdotti russi per l’Europa orientale.
5. Soyuz Pipeline. Capacità: 26 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Ukrtransgaz.
I gasdotti
Soyuz e Brotherhood sono le principali vie di esportazione di Gazprom per l’Europa attraverso l’Ucraina. Capacità di oltre 150 miliardi di metri cubi.
6. Brotherhood. Capacità: 132 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Ukrtransgaz.
Insieme con il gasdotto
Soyuz, Brotherhood e Urengoj-Pomarij-Uzhgorod sono i principali gasdotti di esportazione di Gazprom verso l’Europa attraverso l’Ucraina.
7. Blue Stream. Capacità: 19 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, BOTAS, ENI.
Uno dei due gasdotti principali che
Gazprom utilizza per rifornire la Turchia.
8. Gas-West Pipeline. Capacità: 16 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: BOTAS, Transgaz, Bulgartransgaz.
Rifornisce la Turchia attraverso Ucraina, Romania e Bulgaria. La domanda turca richiederà un terzo gasdotto.
9. Nord Stream-2. Capacità: 55 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, Shell, OMV, E.ON.
Al  forum internazionale 2015 svoltosi a Pietroburgo si è firmato un memorandum d’intesa per la realizzazione di questo gasdotto e sarà operativo alla fine del 2019.
10. Turkish Stream. Capacità: 63 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: BOTAS, Gazprom. Progettato per fornire una rotta alternativa al gas naturale per l’Europa meridionale, al di fuori dell’Ucraina. Gazprom ha firmato un accordo con la Grecia per connettere lEuropean Southern Pipeline con TurkStream.
11. Eastring Pipeline. Capacità: 20-40 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Eustrum, Transgaz, Bulgartransgaz. Collega infrastrutture di Slovacchia, Romania e Bulgaria. La Slovacchia è il nodo tra gasdotti in Ucraina ed Europa centrale.
12.Trans-Adriatic Pipeline (TAP). Capacità: 10 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: BP, SOCAR, Statoil, Fluxys, Enegas, Axpo. Progetto del corridoio meridionale del gas dell’Unione Europea per trasportare gas dal Mar Caspio all’Europa attraverso la Turchia. Collegherà Turchia e Grecia e porterà gas in Italia attraverso l’Albania.
13. Trans-Anatolian Gas Pipeline (TANAP). Denominata anche Nabucco pipeline. Capacità: 16 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: SOCAR, BP, BOTAS. Invierà gas dall’Azerbaijan alla Turchia, collegandosi all’Europa. E’ in concorrenza con i gasdotti russi per  trasportare gas dal Caspio in Europa riducendo la dipendenza dalla Russia.
14. South Stream. Capacità: 63 miliardi di metri cubi all’anno. Partner: Gazprom, ENI e altri.
Porterebbe gas dalla Russia alla Bulgaria attraverso il Mar Nero e poi attraverso la Serbia in Europa centrale. Al momento il progetto è cancellato.  

sabato 24 settembre 2016

Riscaldamento globale: ma è vero?

   


Leggo dal servizio meteorologico danese: la Groenlandia sta guadagnando massa glaciale. Dal 2011-12 la Groenlandia ha guadagnato 250 km cubici di ghiaccio.

Sempre dallo stesso servizio leggo: la superficie del mare ghiacciato dell’Artico è cresciuto nel 2016 del 25% rispetto al 2012.

giovedì 22 settembre 2016

Importanza del positioning nel marketing. Foxtown (Mendrisio, CH)

Per gli estratti pdf gratuiti di tutti i miei libri cliccare qui  

Era il settembre 1997 quando con Silvio Tarchini, fondatore e proprietario e  dopo 3 giorni di discussioni ed anche un brain storming con 20 persone durato 10 ore, giungemmo alla fine tra due o tre interessanti proposte e tra queste Tarchini scelse "Foxtown" e la volpe come simbolo ... ed il grande successo fu impostato.

Alcune foto di Foxtown oggi ...
ed il marchio stravincente ... risultato di un brainstorming esattamente col metodo usato da Steve Jobs per creare il suo marchio della mela morsicata (Apple Computer)



sabato 17 settembre 2016

Internet è stata una colossale delusione

   
Ho pubblicato di recente un articolo in cui illustro come internet è una grande delusione dal punto di vista economico. Internet solo delusioni.
L'articolo è uscito sulla rivista Ticino Management.
Mi riferisco a un interessante articolo che il Dr. William Davidow (Bill) ha pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Harvard Business Review (vedere l’originale cliccando qui).
Conosco bene Bill, dai tempi in cui collaboravamo e lui dirigeva il marketing all’Intel e da quando inventò, da un puro punto di vista di mercato la serie dei microprocessor che hanno reso famosa la sua azienda.
Per quale ragione Bill ritiene l’Internet una colossale delusione economica, pur essendo internet una grande invenzione?
Sostanzialmente quello che in economia sta accadendo è che la produttività per unità di lavoro continua ad aumentare, anzi accelera in tutti i Paesi, senza, come accadeva nel passato, che aumenti l’occupazione di pari passo.
Per comprendere meglio quanto sta accadendo e di cui poco si parla è opportuno leggere un altro articolo, sempre dell’Harvard Business Review, intitolato “How New Technologies Push Us Toward the Past” (vedere l’originale cliccando qui), articolo che potrei riassumere così: “in un mondo in cui le cose vengono a noi anziché noi andare da loro, grazie ad Internet,  si sta generando un profondo cambiamento strutturale di tutta la nostra società e di cui non si tiene abbastanza conto”.