giovedì 18 gennaio 2018

Amstrad Italia, un'operazione indimenticabile

Ho pubblicato in Facebook 70 foto e tre spot TV pubblicitari della mia avventura come fondatore di Amstrad Italia. L’operazione rimane ancora oggi a distanza di tempo come un meraviglioso successo di marketing e vendita di prodotti tecnologici.

mercoledì 17 gennaio 2018

lunedì 1 gennaio 2018

Tra noi il Personal Computer. Primo libretto che lo spiega a tutti

 Per gli estratti pdf gratuiti di tutti i miei libri cliccare qui 

Nota per i lettori della Svizzera Italiana: la versione cartacea di tutti i miei libri è anche disponibile presso la “Libreria il Segnalibro” di Lugano, Via Pioda 5, Tel. 091-922225,  info@segnalibro.ch

Era il 1979, il Personal Computer iniziava la sua comparsa tra il pubblico non tecnico. Avevamo già pubblicato articoli e libri tecnici ma ancora nessuno aveva spiegato cosa facesse per un pubblico più ampio. Fu così che decidemmo di pubblicare un libricino dal contenuto semplice e che Eva ed il sottoscritto rielaborarono più volte fino a che Eva, tutto meno che amante della tecnologia, mi disse “ho capito!” e fece fare i disegni dal suo ottimo collaboratore Enzo Maestroni. E lo pubblicammo. Gli interessati alla storia della tecnologia possono scaricarlo in pdf cliccando qui: Tra noi il Personal Computer

Lista nostri album foto: http://bit.ly/2hzCVUz
Lista nostri libri: http://bit.ly/2AS6UzB
Lista nostri articoli: http://bit.ly/2BoqXV6

AI e l’assurdo antropomorfismo!

 
Il fuorviante termine di “intelligenza” nella codetta “Artificial Intelligence (AI)” porta all’ancestrale bisogno che l’uomo ha  di immaginarsi tutto a propria somiglianza.
Bisogna finirla con questo antropomorfismo di millenaria memoria che vuole che l’umanità si raffiguri ogni cosa a propria somiglianza!
Per giustificare i fulmini i greci antichi si inventarono uno Zeus barbuto che li lanciava dall’Olimpo e si inventarono un Poseidone che dalle profondità marine affondava le navi col suo tridente.
E finiamola di cercare di imitare inutilmente la natura, ma creiamo macchine a noi utili, attività in cui la nostra ingegneria pare bravissima da tempo. Disponiamo di stupende macchine volanti che ci portano ovunque e ad alta velocità senza aver imitato i pennuti volatili come fece Icaro con il suo piumaggio posticcio … sfracellandosi al suolo.
Ho assistito ad una trasmissione TV dedicata allo stato dell’arte dell’AI in cui un robot dalle sembianze femminili, con gambe e braccia, rispondeva ad un pubblico stupito. E mi sono chiesto se quel pubblico sapesse che il mio semplice smartphone avrebbe potuto rispondere a quelle domande, e forse meglio, grazie al programma Siri o Cortana e … senza vere gambe e braccia!
E per dirne un’altra, pare che nel 2050 la popolazione mondiale degli anziani raddoppierà e quindi quadruplicherà la necessità di badanti e qualcuno propone che per risolvere questo problema  si produrranno simpatiche robottine che ci aiuteranno a fare la doccia e per altre amenità.
Perché invece di progettare inutili robot con le nostre sembianze non dedicare quelle risorse per creare ambienti intelligenti dove un anziano possa fare molte più cose da solo di quelle che già fa oggi?
Per non parlare di quelli che vogliono dotare di intelligenza quasi umana robot casalinghi che agiscano come nei film di fantascienza. Ma non è meglio investire quei soldi per creare ambienti sempre più intelligenti (gli ambienti, non i robot!) di modo che la nostra sicurezza e tutto ciò che ci occorre venga gestito più intelligentemente?
Incredibile come il modo di pensare dell’umanità sostanzialmente non sia cambiata negli ultimi 10.000 anni!
Pubblicherò prossimamente un articolo su questo argomento che, dopo la sua uscita, inserirò in questo Blog.
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