mercoledì 26 settembre 2018

PONTE MORANDI

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Ho sentito molte opinioni ed alla fine mi sono deciso a capirne qualcosa di più. Sono quindi andato a vedermi come fu costruito e credo di aver trovato alcune spiegazioni ingegneristiche. Riporto qui in sequenza alcune immagini di quella costruzione dalle quali noto quanto segue.
1- La costruzione del ponte è stata studiata per passare su case, ferrovia e fiume scavalcando tutto mentre si costruiva e senza sgomberare o bloccare quanto stava sotto.
2- I piloni venivano costruiti avanzando i piani stradali contemporaneamente dalle due parti in modo che si contrappesassero. Il pilone quindi era calcolato per reggere solo a sforzi verticali.
3- Una volta completati i piani stradali dalle due parti si stendevano i cavi di acciaio e li si collegava ai piani, ne deduco calcolati per reggere agli ulteriori carichi squilibrati del traffico.

Da quanto sopra deduco che il tutto sia stato calcolato poi per i carichi massimi possibili che dalle mie rimembranze dovrebbero essere pari a carreggiate coperte di carri armati e contemporaneamente da marciapiedi con fanteria armata. Il tutto moltiplicato da un fattore di sicurezza S pari a 3.
Dal mio modesto avviso si trattava di un’opera sicuramente ardita ma che basava il tutto sull’equilibrio generale. Intendo dire che se uno strallo si rompe la probabilità che il pilastro resista al carico distorto che si genera e non più solo verticale mi sembra difficile e ne provoca la rottura del pilastro, come è accaduto.
Morale, bel ponte, geniale costruirlo senza disturbare più di tanto la città, ma legato alla manutenzione per mantenerlo equilibrato.






















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