In questo post descrivo l’interessante incontro con l'ingegner Paolo Ceppi del Dipartimento Tecnologie Innovative della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) che mi ha dettagliatamente descritto la loro avventurosa costruzione e messa in orbita di un satellite artificiale avvenuta nel luglio del 2010.
La
realizzazione del satellite sotto la direzione dell'ing. Ceppi e del suo team fu
compiuta in modo completamente autonomo dal Dipartimento, con la collaborazione
di molti studenti estremamente motivati dal mettere in pratica le loro nozioni
tecniche e confrontarsi con un obiettivo decisamente ambizioso.
In sintesi,
l’operazione iniziò intorno al 2005 quando l'ingegnere ebbe l’idea di iniziare
una collaborazione con la Stanford University da cui, lui stesso, un suo
collaboratore e l'intero team, attinsero le prime e non semplici nozioni in
materia.Ottenuta
l’approvazione ed il budget dalla direzione SUPSI fu iniziato lo studio e la
costruzione del satellite utilizzando anche l’apporto tecnico di aziende in
Ticino come la Metallux SA, la Ruag Aerospace e la SunAge SA.Il satellite
cubico, della massa di 1kg, consisteva in 6 facce coperte da celle solari
all’arseniuro di gallio in grado di trasformare l’energia solare in elettricità
con un’efficienza del 21%. Sulle stesse facce erano collocati degli opportuni
materiali con lo scopo di valutarne il deperimento nel tempo, questo lo scopo
del satellite.Per il
lancio fu scelta la strada dei lanciatori indiani attraverso una collaborazione
con l’Università di Toronto con cui si poterono condividere anche i costi del
lancio stesso.
Attraversate
numerose peripezie tecniche e burocratiche, tra cui l’ottenimento delle
frequenze di trasmissione nelle bande radioamatoriali VHF e UHF (144/430 MHz,
con 0,4watt di potenza) dall’ente preposto, AMSAT.
L’orbita
prevista dal satellite era polare con un'inclinazione di 98.5 gradi ed
un'altitudine di ca. 640 km. Praticamente il satellite compiva un ciclo
giorno-notte in 97 minuti, caricandosi durante la fase giorno.
Molte sono
state le conquiste tecniche e le competenze burocratiche di cui ancora oggi il
Dipartimento usufruisce ed il centinaio di studenti coinvolti ha potuto
sperimentare dal vivo cosa significhi realizzare qualcosa di concreto.
Le
trasmissioni del satellite ticinese erano seguite dalla rete di radioamatori di
tutto il mondo e dalla rete di radioamatori ticinesi di cui l'ing. Ceppi è parte. Incredibilmente il satellite è
ancora perfettamente funzionante oggi dopo quasi 10 anni di vita e trasmette
dei segnali ricevibili a terra con
apparecchiature relativamente semplici.
Quanto segue
è una carrellata di immagine che descrive visivamente tutta l’operazione, con
le sue parti in assemblaggio, il suo lancio e la squadra che vi ha partecipato.
Il core-team di TIsat-1 HB9DE è costituito da Paolo Ceppi, Andrea Graf, Renato Pamini (SK), Giorgio Salvadè, Carlo Spinedi e Allen Weston, assistiti in particolare da due laureati del Dipartimento, Ivano Bonesana e Stjepan Puseljic.
Il core-team di TIsat-1 HB9DE è costituito da Paolo Ceppi, Andrea Graf, Renato Pamini (SK), Giorgio Salvadè, Carlo Spinedi e Allen Weston, assistiti in particolare da due laureati del Dipartimento, Ivano Bonesana e Stjepan Puseljic.
Ho inserito
alla fine un paio di mie immagini di quando a 16 anni costruivo piccoli missili
in alluminio e che lanciavo sognando un giorno di poter partecipare alla gara
dello spazio. Quei lanci e quei sogni avvenivano proprio nel periodo del lancio
del primo Sputnik sovietico … parecchi anni fa! Che meraviglia essermi
riavvicinato dopo decenni a questo mondo
grazie al professor Ceppi!
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