domenica 30 luglio 2023

The Madness of the Century

Testo dell'articolo pubblicato su TICINO MANAGEMENT

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La pazzia del secolo

Vista da Marte l'epopea ambientalista terrestre assume tratti molto comici, o particolarmente preoccupanti. A volte un bagno di realismo, misto a umiltà, non guasterebbe.

Se esistesse su Marte un'evoluta civiltà che guardasse da tempo e di nascosto al comportamento di umani quasi intelligenti, non potrebbe che rinchiudere l'intera umanità in un grande manicomio! E non tanto per le migliaia di inutili guerre che per i motivi più disparati si sono fatte già lanciando i sassi, da poco usciti dalle caverne.

Molto più semplicemente, a far testo potrebbero essere gli ultimi anni, e che nonostante le tanto acclamate e sbalorditive capacità scientifiche non si riesca a fare dei semplici conti per capire realmente come, rispetto alla questione del clima e dell'energia, si stia andando a sbattere.

Quei marziani avranno sicuramente notato quanto vissuto negli anni Settanta quando il inondo devastato dalle tre crisi energetiche reagì programmando la realizzazione di centrali atomiche, costruendone 700, per poi, all'inizio del nuovo millennio de-commissionarle spendendo più di quanto speso per costruirle.

Allora tutti, ma proprio tutti, scienziati e politici, convennero che per la fine del secolo il petrolio si sarebbe quasi esaurito e avrebbe superato i 200 dollari al barile. Contrariamente a quanto previsto nel nuovo secolo, ci si accorse che di petrolio ce n'era anche troppo e che a 30 dollari al barile era più costoso estrarlo.

Qualcuno poi avanzò l'ipotesi che il bruciare troppa energia fossile avrebbe creato qualche problemino al pianeta e così gli stessi marziani si saranno congratulati per aver riunito tutte le nazioni ogni anno, partendo dalla prima Conference of the Parties (COP) a Kyoto nel 1997 al fine di risolvere il problema. Sicuramente poi si saranno rattristati nel constatare che dopo l'ultima del 2022, l'unico anno in cui l'umanità ha rallentato il ritmo delle emissioni è stato il 2020 ... grazie a un virus!

Ora, quei marziani osservano mentre da ogni parte si strepita e si urla inneggiando a voler salvare il pianeta, partendo proprio dal ridurre i gas serra che da un secolo e mezzo vengono liberati in atmosfera così come si è fatto con tutta la plastica presente ormai in ogni mare.

Naturalmente quegli ipotetici marziani sanno bene che l'azzurra Terra esiste da 4,7 miliardi di anni e non ha certo bisogno di essere salvata. Ha superato indenne catastrofi ben peggiori dei danni che gli umani un po' troppo sporcaccioni, riescono a fare! Anzi, pare proprio che ogni volta che si tenta di salvarlo, si finisca solo col peggiorarne la situazione.

La plastica, ad esempio. Fin da quando studiavo al Politecnico di Milano chimica applicata ai tempi del professor Giulio Natta, Nobel del 1963 proprio per l'invenzione del Moplen, una plastica ili grado di sostituire ferro, alluminio, vetro e ceramica in molte applicazioni, si sapeva già allora che questo materiale artificiale di lunga durata e basso costo andava riciclato una volta sfruttato e ... ce ne accorgiamo solo ora?

Per non parlare della pericolosità delle scorie radioattive, problema lontano dall'essere risolto e comunque modestissimo se paragonato alle oltre 10mila bombe nucleari gelosamente conservate.

Ma venendo a un'altra pazzia del momento fra le tante: come ridurre l'attuale aumento della temperatura media dell'atmosfera di origine antropica, che fino a qualche anno addietro era pari a otto centesimi di grado centigrado ogni dieci anni e che ora sta aumentando. Riscaldamento che è essenzialmente dovuto alle emissioni di anidride carbonica generate dal bruciare energie fossili e che sono passate dalle 200 ppm (parti per milione) dell'era preindustriale alle 420 ppm attuali.

L'ingordigia di energia ne è la causa essendo il suo consumo proporzionale al benessere individuale, come dimostrano i dati. Benessere, tra l'altro, ben lontano dall'essere equamente distribuito.

Non occorre essere marziani per fare i conti esatti e valutare quanto sta succedendo, o per capire che in futuro la situazione non potrà che peggiorare nonostante tutte le decisioni su auto elettriche, energie rinnovabili, idrogeno, freno allo sviluppo degli Emergenti, e tutto il resto.

La questione è tutta nei numeri! Se le politiche di tutte le nazioni sono orientate all'aumento del benessere dei propri cittadini, e se questo è proporzionale al Pil che è a sua volta correlato al consumo di energia individuale, non ci vuole molto per calcolare che dei quattro scenari previsti dalle Cop sarà già tanto realizzare il più pessimistico (RCP 8.5), cioè una situazione che prosegua con le politiche note, dunque con un aumento della temperatura media dell'atmosfera superiore, e di molto, al grado centigrado nell'anno 2100 con le inevitabili conseguenze di cambiamenti climatici e innalzamento del livello dei mari anche oltre il metro.

La questione è chiaramente illustrata nelle figure, partendo dall'attuale consumo di energia primaria pari a 165.945 TWh (terawattora) nel 2022 e proiettandolo all’anno 2050 con la popolazione mondiale aumentata di due miliardi. Un aumento fortemente diseguale tra nazioni ricche e povere con il prevalere di queste ultime che certamente vorranno aumentare e di molto il loro modesto benessere attuale.

Anche le politiche dei Paesi ricchi non fermeranno certo la loro crescita; nessun politico durerebbe più di un giorno se proponesse di fermare il Pil o, peggio, di ridurlo. Anzi, gli economisti già formulano la previsione che da qui al 2050 mediamente il Pil occidentale raddoppierà.

Per i miliardi di abitanti negli Emergenti, con redditi oggi ridicoli non si può pensare che accettino l'elemosina di qualche dollaro all'anno pro capite (come i 100 miliardi all'anno richiesti dall'Onu nel 2015) per rinunciare all'uso di energie economiche come quelle fossili.

Quello che accadrà è che i Paesi ricchi raggiungeranno una media di energia pro capite primaria consumata doppia rispetto a oggi e che quelli poveri portino il loro consumo pro capite ad almeno un terzo di quello occidentale attuale.

Con tali ipotesi piuttosto conservative, e un semplice calcolo che sicuramente gli amici marziani hanno già fatto, si otterrebbe per l'anno 2050 un consumo mondiale di energia primaria pari ad almeno 340.000 TWh, in accordo con le previsioni di importanti centri di studi economici che prevedono per l'anno 2050 un raddoppio del Pil mondiale.

A questo punto sorge la domanda spontanea su come questi 340.000 TWh saranno prodotti nel 2050 e negli anni a seguire e da quali fonti. Se da eolico e solare a quella data si sarà riusciti a produrne all'anno 10 volte tanto (0,80% solare e 1,27% eolico sul totale 2022) per quella data rappresenterà una modesta percentuale dell'energia consumata, con buona pace per l'inquinamento.

Senza qualche imprevedibile diavoleria tecnologica sarà ben difficile sfuggire al riscaldamento globale previsto dalla Rcp8.5 e, comunque, per chi mi legge, un po' di ottimismo: nessuno rinchiuderà nessuno in un manicomio, i marziani non esistono ed ormai noto perché gli umani sono scesi anche dalle loro parti molte volte, riuscendo nella rara prodezza di inquinare anche quel pianeta, con tutte le sonde inviate alla ricerca di una vita che non c'è. Quindi tutti tranquilli e felici, ci sarà qualche tornado in più e qualche spiaggia in meno, ma un monumentale aumento di chiacchiere è assicurato!

Fig.1 Principali fonti di energia primaria nell'anno 2022.

Fig. 2  I'Ipcc, ente che riunisce ogni anno le Cop, ha definito quattro scenari che prevedono statisticamente come si comporterà l'atmosfera all'aumentare della percentuale di Co2. Si va dallo scenario più ottimistico (Rcp 2.6), con interventi immediati, al peggiore (Rcp 8.5), senza decisioni. Precisi impegni furono presi a Parigi nel 2015, che avrebbero portato a Rcp 4.5 già oggi da dimenticare.

Fig.3 L'assurda distribuzione dei consumi individuali di energia e quindi il benessere degli abitanti del pianeta. È quindi facile prevedere che nel 2050 le popolazioni a basso reddito, 4 miliardi di individui e in forte crescita, aumentino il loro consumo almeno fino a 10kWh. Un consumo globale di 340mila TWh per il 2050 risulta quindi ottimistico.

Pdf dell'articolo originale

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giovedì 27 luglio 2023

INEVITABILITA' DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO ANTROPICO

Più analizzo i dati storici e quelli attuali sul riscaldamento antropico del nostro pianeta e più mi rendo conto che questo riscaldamento non solo non si fermerà ma anzi, che dagli otto centesimi di grado centigrado ogni dieci anni degli ultimi cento anni, passerà ad incrementarne l’aumento annuo.

Indubbiamente originato dalle emissioni di CO2 passate dai 200 ppm (parti per milione) dell’era preindustriale ai 420 ppm attuali credo che alla fine del XXI secolo, se andrà bene, avrà almeno 200 ppm in più per il semplice motivo che nessuna politica potrà fermarlo.

La vera ragione è che la nostra ingordigia di energia, che ne è la causa, non si fermerà ed il suo consumo individuale, che è proporzionale al nostro benessere come dimostrano le statistiche, richiederebbe di ridurlo il nostro benessere medio mondiale, cosa impossibile.

Le politiche di tutte le nazioni ricercano, e giustamente, il benessere dei propri cittadini, e se questo benessere è proporzionale al PIL e questo è proporzionale al consumo di energia individuale, qualcuno mi dovrebbe spiegare quale politico resterebbe in carica se proponesse una riduzione del benessere dei propri cittadini.

Non ci vuole molto per calcolare che dei quattro scenari previsti dalle COP sarà già tanto se si realizzerà il più pessimistico (RCP 8.5), cioè una situazione che prosegua con le politiche che conosciamo e cioè un aumento della temperatura media dell’atmosfera superiore, e di molto, al grado centigrado nell’anno 2100 con le inevitabili conseguenze.

Se partiamo dal consumo mondiale di energia primaria nell’anno 2022 pari a 165.945 TWh (terawattora) e lo proiettiamo all’anno 2050 con una popolazione mondiale aumentata di due miliardi di persone rispetto ad oggi e, come molti autorevoli economisti prevedono, un raddoppio del PIL mondiale nell’anno 2050, un consumo mondiale di energia primaria diverrà in quell’anno pari ad almeno 340.000 TWh nonostante tutti gli sforzi per aumentare le energie rinnovabili di alcune consapevoli nazioni con non più di due miliardi di individui.

È una questione di numeri: se, a puro titolo d’esempio, di eolico e solare a quella data saremo riusciti a produrne all’anno 10 volte di quanta ne produciamo oggi (0,80% solare e 1,27% eolico sul totale che abbiamo consumato nel 2022) per quella data rappresenterà una modesta percentuale dell’energia consumata da noi tutti, con buona grazia per l’inquinamento.

Senza qualche sostanziale modifica alle politiche mondiali che coinvolga tutti i Paesi sarà difficile sfuggire dal riscaldamento globale previsto dalla RCP 8.5, soprattutto se consideriamo l’incremento dei consumi di ben quattro miliardi di individui che oggi consumano un trentesimo di quanto noi consumiamo nel mondo Occidentale e che dispongono di economica energia fossile.

Seguono alcune immagini che meglio di tante parole inquadrano chiaramente la situazione.

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domenica 16 luglio 2023

LUGANO: DA CASA A PARCO CIANI E LAGO

Passeggiando intorno al lago di Lugano e attraversando il magnifico parco Ciani che su quel lago si affaccia. Percorso poco lontano da dove abitiamo e lasciando a casa l'adorata metà per preparare il pasto domenicale da dividersi col suo cucciolone di marito!



mercoledì 5 luglio 2023

BIG DATA SPAZIALE

In questo mio articolo appena pubblicato riporto quella che considero la più importante novità tecnologica del secolo! LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLO SPAZIO. Proprio così, e ci voleva una startup di giovanissimi a farlo. E non si tratta di nuove tecnologie o fantastiche trovate ma, semplicemente, aver messo in orbita 200 satelliti al costo infinitesimo rispetto a quanto costa mettere in orbita un singolo satellite militare. E non solo, i dati che raccolgono esplorando ogni giorno l’intero pianeta (Big Data) sono a disposizione di tutti, agricoltori, piccoli enti pubblici ecc. ecc. ad un prezzo abbordabilissimo. Attendiamoci una vera rivoluzione sui costi per tenere sotto controllo la superficie della Terra e molto ancora!

Versione pdf: https://bit.ly/44x8fs8



TECHNOLOGY GRAFFITI

TECNOLOGIA: 56 ARTICOLI STORICI. Per gli appassionati di archeologia tecnologica ho riunito in un unico volume di 300 pagine 56 articoli che pubblicai negli anni ’60 quando ero ancora studente e che illustrano quell’intera epoca in cui si è sviluppato tutto quello che oggi utilizziamo. Una approfondita analisi storica sulle tecnologie elettroniche di quel periodo.

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martedì 4 luglio 2023

DISPUTA SEMICONDUTTORI CINA USA

MIO PRIMO LIBRO SUI SEMICONDUTTORI

È incredibile come un argomento di cui oggi si discute e si minacciano guerre, i SEMICONDUTTORI, sia stato l’oggetto del mio primo libro che scrissi nel 1968 quando ero ancora studente e che a quei tempi ebbe un certo successo. L’ho ripubblicato su Amazon e sfogliando le prime pagine vi si troveranno i nomi dei vari semiconduttori poi diventati così strategici. Leggo oggi che la Cina intende reagire alle sanzioni Usa limitando l’esportazione di germanio e gallio, sostanze poco note ai più ma che senza le quali mezza industria elettronica occidentale se andrebbe a catafascio. Si tratta del germanio e del gallio, proprio elencati in quella mia lista. Una domanda mi sorge spontanea: ma il mondo se ne accorge solo oggi?

NOTA AGGIUNTA. Nel 1968 conoscevo già la mia attuale consorte, allora studentessa alla Bocconi, e fu lei a battermi a macchina il testo scritto a mano … io ero un pessimo dattilografo. Ricordo solo che mi costò metà dell’incasso dal libro!

Dal Transistor ai Circuiti Integrati. https://amzn.eu/d/4uPBGhB





sabato 1 luglio 2023

JERICHO, PALMYRA, PERSEPOLIS, AND PETRA BY EVA ACCENTI

Second book on archaeology, dedicated to four fascinating cities, Jericho, Palmyra, Petra, and Persepolis. delving into the lives of our predecessors, their history, customs, and the legends that still live today.

All four cities are in desert regions and bear witness to the remarkable ability of humans not only to survive in harsh environments but also to develop efficient and beautiful cities. Part of the UNESCO World Heritage, despite being very different from one another, they hold great significance in the history of humanity.

English version. https://amzn.eu/d/bbOgG2h

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