venerdì 25 aprile 2025

REGOLO CALCOLATORE

 Il regolo calcolatore è uno strumento analogico utilizzato principalmente da ingegneri, scienziati e matematici prima dell'avvento delle calcolatrici elettroniche, per eseguire calcoli matematici complessi in modo rapido e approssimativo. Inventato nel XVII secolo da William Oughtred, ha raggiunto il picco di popolarità tra il XIX e il XX secolo, diventando uno strumento essenziale per gli ingegneri fino agli anni '70.

Ecco come funziona.

Ha un corpo principale in cui scorre un cursore, ambedue con scale logaritmiche.

L’indicatore trasparente ha una linea di riferimento sul cursore per leggere i risultati con una certa precisione e che richiede abilità ed esperienza.

La chiave del funzionamento sono le scale logaritmiche che sfruttano le proprietà dei logaritmi per trasformare operazioni complesse come moltiplicazioni, divisioni, potenze, radici, ecc., in somme e sottrazioni di segmenti su scale graduate.

Ad ingegneria si utilizzava questo regolo per alcoli strutturali, progettazione meccaniche, Calcolo di forze, momenti, efficienza di macchine, elettrotecnica, geodesia, topografia, trigonometria ed analisi numeriche.

E’ incredibile come uno strumento di pochi grammi che stava nel taschino della giacca permettesse agli ingegneri praticamente qualsiasi calcolo utile, seppure approssimato.

Per il manuale d'uso cliccare qui: https://bit.ly/3Es3oRI







martedì 22 aprile 2025

LE RADICI DELLA SILICON VALLEY

 Nell’articolo spiego come la Silicon Valley sia ben di più di quanto generalmente si pensi. È un ambiente irripetibile anche negli USA dovuto alla geniale intuizione di Leland Stanford che nel 1884 fondò la Stanford University con uno statuto che imponeva ai professori di collaborare con le attività produttive.

Ad oggi la Silicon Valley ha generato 36 premi Nobel (a confronto l’intera Svizzera ne ha generati 26) con un Pil di 450 miliardi di dollari e con società con una capitalizzazione di borsa pari ad alcuni trilioni di dollari.

Per la versione pdf: https://bit.ly/42XBRAI




lunedì 21 aprile 2025

Economia, commerci, tariffe, scambi, Cina, Usa, EU e tutto il mondo

 LA DOMANDA FONDAMENTALE: “E’ POSSIBILE GOVERNARE SISTEMI COMPLESSI COME L’ATTUALE ECONOMIA MONDIALE?”

Se la risposta è “SI”, allora chi può farlo? Se la risposta è “NO”, allora solo il “CASO” la governa. Se la risposta è “SI GOVERNA DA SOLA”, perché preoccuparci?



mercoledì 9 aprile 2025

DIEGO GARCIA, UN PARADISO CHE DIVENTA TERRIFICANTE

Base militare USA di Diego Garcia

Si tratta della base militare statunitense a Diego Garcia, passato di recente alla cronaca, con importanti implicazioni geopolitiche grazie alla sua posizione strategica al centro dell’Oceano Indiano e che oggi ospita Bombardieri Atomici a grande gittata quali sono i B1 ed i B2.

Un atollo a forma di ferro di cavallo, con una superficie terrestre di circa 30 chilometri quadrati con una bellissima laguna interna che insieme coprono un’area di 174 chilometri quadrati. Situata a circa 1.600 chilometri dallo Sri Lanka), è estremamente isolata, il che ne aumenta il valore strategico.

Il clima è tropicale marittimo tutto l’anno con temperature che variano tra 25°C e 30°C.

L’atollo è composto da una barriera corallina che circonda la laguna e la costa è caratterizzata da spiagge di sabbia bianca e vegetazione tropicale densa di palme da cocco e arbusti resistenti al sale. Ospita tartarughe marine, giganteschi granchi del cocco e numerose specie di uccelli marini. La laguna è abitata da pesci tropicali e coralli, purtroppo disturbati dell’attività militare.

Seguono immagini dell’isola oggi.




LA DONNA. 26 DICEMBRE 1908. Dalla mia biblioteca personale

 Torino – 26 dicembre 1908 - Roma Numero 96

Carrellata delle donne più importanti in Italia

martedì 8 aprile 2025

HERALD TRIBUNE, 8 MAGGIO 1945: VITTORIA! Dalla mia biblioteca personale.

La prima pagina del New York Herald Tribune (edizione europea) datata martedì 8 maggio 1945, con il titolo principale a caratteri cubitali "VICTORY" (Vittoria) segna un momento storico cruciale. E’ la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, nota come il V-E Day (Victory in Europe Day).

Questo è Il 59° anno di pubblicazione del giornale, numero 13.462, col prezzo di 3 franchi.

Il titolo "VICTORY" che domina la pagina annuncia la resa incondizionata della Germania nazista segnando la fine delle ostilità in Europa dopo oltre cinque anni di guerra.

L'articolo principale, firmato da Leslie Midgley, riporta che la Germania si è arresa ufficialmente il 7 maggio 1945, dopo esattamente cinque anni e otto mesi di dura guerra. Si menziona il quartier generale delle forze alleate dove la vittoria verrà celebrata ufficialmente l'8 maggio, il V-E Day, e dove il primo ministro britannico Winston Churchill terrà un discorso alle 15:00, mentre il presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman parlerà alle 9:00.

"Eyewitness Tells of Berlin Ruins": un testimone oculare racconta delle rovine di Berlino mentre il corrispondente Seymour Freidin descrive in dettaglio la devastazione di Berlino, ridotta a un cumulo di macerie dopo i bombardamenti e i combattimenti. Si parla di montagne di detriti e di una città in rovina, con i cittadini che affrontano le difficoltà del dopoguerra.

"Shaef Silence: New York’s Emotional Binge Fails to Halt, Leaves Hangover for Today" (Il silenzio dello SHAEF: l’euforia di New York non si ferma, rimandando i dettagli al pomeriggio.

L’articolo di Carl Levin descrive le celebrazioni a New York, con la città in preda a un’euforia incontenibile. Si parla di festeggiamenti a Times Square con folle che sventolano bandiere e si abbandonano a una gioia sfrenata.

"Eisenhower May Be Kept Here" (Eisenhower potrebbe rimanere qui): si discute della possibilità che il generale Dwight D. Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate in Europa, rimanga in Europa per gestire la transizione post-bellica.

"Few Civilians Left in Metropolis" (Pochi civili rimasti nella metropoli): articolo che descrive la situazione a Berlino, dove la popolazione civile è drasticamente ridotta a causa della guerra. Molti sono sfollati o morti e i sopravvissuti vivono in condizioni precarie.

"Jews Rode at Brandenburg Gate" (Gli ebrei al cancello di Brandeburgo): si descrive un momento simbolico in cui i prigionieri ebrei liberati hanno celebrato la loro libertà al famoso cancello di Brandeburgo a Berlino.

"London Expects Occupation of Reich to Last for Years" (Londra prevede un’occupazione del Reich per anni): in un articolo di William Humphreys si riporta di come aspettarsi un’occupazione prolungata della Germania da parte delle forze alleate, con dettagli sui piani per la ricostruzione e la gestione del territorio.

"Rick’s Chancery Demolished" (La cancelleria di Rick distrutta): si descrive la distruzione della cancelleria di Hitler a Berlino, simbolo del regime nazista, ridotta in macerie dai bombardamenti alleati.

"Russian Officers Were Considerate" (Gli ufficiali russi sono stati rispettosi): in un articolo si racconta l’interazione tra le forze alleate e i russi a Berlino, sottolineando un atteggiamento di rispetto reciproco durante i primi incontri post-bellici.

La pagina include fotografie, tra cui una mostra una folla festante a Times Square con bandiere alleate e un’immagine di un soldato o civile in un contesto di guerra.

Ci sono riferimenti a trasmissioni radio e annunci ufficiali come quello del presidente Truman e del primo ministro Churchill, che segnano l’importanza del momento storico.

Si accenna anche alla situazione in Giappone, con la guerra nel Pacifico ancora in corso e alla necessità di continuare da quelle parti lo sforzo bellico contro l’Impero giapponese.



lunedì 7 aprile 2025

HERALD TRIBUNE, 2 SETTEMBRE 1939

 Pagina originale tratta dalla mia biblioteca storica.

Ritengo veramente interessante rileggere quanto allora si pubblicava su argomenti storici e geopolitici del secolo scorso. Riporto qui in italiano alcuni punti interessanti del giornale.

L'ESERCITO TEDESCO INVADE LA POLONIA SU QUATTRO FRONTI; FRANCIA E GRAN BRETAGNA ORDINANO LA MOBILITAZIONE GENERALE

Punti principali:

LA GERMANIA, SOTTO IL COMANDO DI ADOLF HITLER, HA INVASO LA POLONIA IL 1° SETTEMBRE 1939, ATTACCANDO SU QUATTRO FRONTI. LE TRUPPE TEDESCHE SONO ENTRATE IN CITTÀ COME DANZICA E GDYNIA, CON BOMBARDAMENTI AEREI SU VARSAVIA. I POLACCHI STANNO RESISTENDO STRENUAMENTE, MA LA SITUAZIONE È CRITICA.

Francia e Gran Bretagna hanno ordinato la mobilitazione generale delle loro forze armate in risposta all'aggressione tedesca. Entrambi i paesi hanno chiesto alla Germania di ritirare le sue truppe dalla Polonia, minacciando un intervento militare. Il primo ministro britannico Neville Chamberlain e il governo francese hanno dichiarato che l'invasione è un atto di guerra.

Appello di Roosevelt: L'esercito tedesco invade la Polonia su quattro fronti; Francia e Gran Bretagna ordinano la mobilitazione generale

Invasione della Polonia: La Germania, sotto il comando di Adolf Hitler, ha invaso la Polonia il 1° settembre 1939, attaccando su quattro fronti. Le truppe tedesche sono entrate in città come Danzica e Gdynia, con bombardamenti aerei su Varsavia. I polacchi stanno resistendo strenuamente, ma la situazione è critica.

Reazioni di Francia e Gran Bretagna: Francia e Gran Bretagna hanno ordinato la mobilitazione generale delle loro forze armate in risposta all'aggressione tedesca. Entrambi i paesi hanno chiesto alla Germania di ritirare le sue truppe dalla Polonia, minacciando un intervento militare. Il primo ministro britannico Neville Chamberlain e il governo francese hanno dichiarato che l'invasione è un atto di guerra.

Appello di Roosevelt: Il presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt, ha chiesto alle potenze coinvolte di evitare attacchi aerei sulle città, per proteggere i civili. Gli Stati Uniti, tuttavia, mantengono una posizione di neutralità, anche se Roosevelt ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto.

Dichiarazione di Mussolini: Il leader italiano Benito Mussolini ha invitato tutte le potenze a combattere per una "causa giusta e santa", cercando di posizionarsi come mediatore, ma senza prendere una posizione chiara a favore di uno dei due schieramenti.

Resistenza polacca: I polacchi stanno opponendo una strenua resistenza, con il governo che ha dichiarato di essere pronto a combattere fino alla fine. Tuttavia, le forze tedesche stanno avanzando rapidamente grazie alla loro superiorità militare.

Situazione diplomatica: La Polonia ha chiesto aiuto ai suoi alleati, Francia e Gran Bretagna, che stanno preparando una risposta. Tuttavia, ci sono dubbi sulla rapidità e sull'efficacia dell'intervento alleato.

La Reichswehr (l'esercito tedesco) ha occupato Danzica, dichiarandola parte del Reich.

Le forze tedesche stanno utilizzando tattiche di guerra lampo (Blitzkrieg), con attacchi aerei e terrestri coordinati.

In Italia, il regime fascista sta osservando attentamente gli sviluppi, mentre il Giappone e l'Unione Sovietica non hanno ancora preso una posizione ufficiale.

Il presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt, ha chiesto alle potenze coinvolte di evitare attacchi aerei sulle città, per proteggere i civili. Gli Stati Uniti, tuttavia, mantengono una posizione di neutralità, anche se Roosevelt ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto.

Dichiarazione di Mussolini: Il leader italiano Benito Mussolini ha invitato tutte le potenze a combattere per una "causa giusta e santa", cercando di posizionarsi come mediatore, ma senza prendere una posizione chiara a favore di uno dei due schieramenti.

Resistenza polacca: I polacchi stanno opponendo una strenua resistenza, con il governo che ha dichiarato di essere pronto a combattere fino alla fine. Tuttavia, le forze tedesche stanno avanzando rapidamente grazie alla loro superiorità militare.

Situazione diplomatica: La Polonia ha chiesto aiuto ai suoi alleati, Francia e Gran Bretagna, che stanno preparando una risposta. Tuttavia, ci sono dubbi sulla rapidità e sull'efficacia dell'intervento alleato.

In Italia, il regime fascista sta osservando attentamente gli sviluppi, mentre il Giappone e l'Unione Sovietica non hanno ancora preso una posizione ufficiale.


domenica 6 aprile 2025

GEOPOLITICA: LA STORIA AIUTA A CAPIRE

Ho fotografato i libri di storia recente che, in anni, mi sono letto per capirne qualcosa e che suggerisco a chi me lo chiede. In particolare, suggerisco i volumi di Churchill sulla Seconda guerra mondiale, un vero capolavoro di storia reale. Sia chiaro, con questo non dico certo di essere in grado di capire tutto quello che accade ora, ma aiuta!



sabato 22 marzo 2025

Tecnologia: 4 Libri Fondamentali per Capire il Presente e il Futuro

Premessa

La tecnologia evolve alla velocità della luce, e comprenderla è essenziale per orientarsi nel mondo moderno. Con l’ultimo libro Semiconduttori, un volume di 300 pagine in grande formato, Ettore Accenti completa una tetralogia imperdibile per esplorare la Silicon Valley, i microchip e l’innovazione che ha trasformato le nostre vite. In questo articolo ti presento 4 libri fondamentali per capire il passato, il presente e il futuro della tecnologia.

Chi è Ettore Accenti?

Ettore Accenti è un ingegnere elettrotecnico italiano, laureato al Politecnico di Milano, con oltre 50 anni di esperienza nel settore tecnologico. Nato a Milano, ha fondato Eledra 3S, una società di distribuzione tecnologica, ed è stato un pioniere nella Silicon Valley, collaborando con leggende come Robert Noyce e Steve Jobs. Autore prolifico, vive oggi in Svizzera, dove continua a rendere accessibili temi complessi come i semiconduttori e i circuiti integrati.

I 4 Libri Fondamentali

1. Semiconduttori
Un’opera monumentale di 300 pagine che esplora il cuore della tecnologia moderna: i semiconduttori. Perfetto per chi vuole capire come funzionano i dispositivi che usiamo ogni giorno.

2. Mia Storia con Intel
Un viaggio personale nella Silicon Valley, con aneddoti su Intel e i suoi protagonisti. Ideale per gli appassionati di storia tecnologica.

3. Mondo Microchip
Un’analisi approfondita dell’evoluzione dei microchip, pilastri dell’era digitale.

4. Chip, Rivoluzione Copernicana
Un libro che paragona l’impatto dei chip a una rivoluzione scientifica, spiegando il loro ruolo nel cambiare il mondo.

Perché leggerli?

Questi quattro libri offrono una visione panoramica unica: dalla teoria dei semiconduttori alla pratica della Silicon Valley, passando per la rivoluzione dei microchip. Che tu sia un esperto o un curioso, Accenti rende la tecnologia accessibile e affascinante. Per scoprire tutti i miei libri, clicca qui.



sabato 15 marzo 2025

AUTO ELETTRICA, UNA GRANDE CHIMERA

 AUTO ELETTRICA: UNA CHIMERA

L’avevo scritto in un articolo nel maggio 2020 e non era una previsione da Nostradamus ma il semplice risultato di calcoli matematici sull’energia. Lo ripubblico qui perché ritengo sia importante capire di come in questo mondo sia importante, per qualsiasi argomento tecnologico, prima di tutto “FAR DI CONTO!”, prima di prendere qualsiasi decisione.

Per il pdf: https://bit.ly/3glAGU5




giovedì 13 marzo 2025

GEOPOLITICA TECNOLOGICA

Pubblicato ora il mio ultimo articolo sul periodico svizzero Ticino Management. In questo numero compare anche la pagina di pubblicità del mio recente libro “SEMICONDUTTORI” disponibile su Amazon e anche alla libreria del LAC (Lugano Arte e Cultura 079 8973104).

Articolo “Geopolitica Tecnologica” pdf. https://bit.ly/4hviYsX

Libro “SEMICONDUTTORI”. https://amzn.eu/d/4bMdaRY

Libro “Semiconduttori, anteprima”. https://amzn.eu/d/d40LGuF






sabato 8 marzo 2025

LIBRO "SEMICONDUTTORI"

OLTRE CHE SU AMAZON IL MIO “SEMICONDUTTORI” È DISPONIBILE PRESSO LA LIBRERIA DEL LAC, LUGANO (091-980082).

SEMICONDUTTORI, versione completa (300 pagine): https://amzn.eu/d/6wCg2uZ
SEMICONDUTTORI ANTEPRIMA, e-Book (70 pagine, gratis 9-10 mar)): https://amzn.eu/d/7Bt5tfZ




giovedì 6 marzo 2025

GUERRA; EMERGENZA; MOBILITAZIONE GENERALE, ARMAMENTI: UN’INCREDIBILE IGNORANZA.

Assicuro che sento tanta ignoranza soprattutto da parte di politici e così detti esperti, che comincio a capire quanto siamo stati fortunati a non aver fatto almeno altre tre guerre mondiali dopo le prime due. Questo solo per la paura dell’armamento atomico che provocherebbe la fine di tutti.

Comincio col ricordare che esiste una profonda differenza operativa tra le “Democrazie” e le “Dittature” che si differenziano sostanzialmente per il modo in cui il potere esplica la sua funzione e le nazioni oggi si distribuiscono, con varie sfumature, tra questi due estremi.

Semplificando molto, una dittatura può agire rapidamente sul suo armamento, una democrazia deve procedere con le lente e complesse procedure che in “tempi normali” nessun potere può disporre.  Un esempio: quando iniziò la Seconda Guerra Mondiale nel settembre del 1939 la Germania disponeva di oltre 4.000 aerei da guerra, la più potente aviazione dell’epoca, più dei democratici Usa. Quando la democratica America fu attaccata dal Giappone nel dicembre del 1941 il Presidente dichiarò istantaneamente lo stato di emergenza, la mobilitazione generale ed in tre anni fabbricarono 300mila aerei e vinsero la guerra.

L’assurdità attuale è che stiamo parlando di “guerre” senza dichiararle o, peggio, delegandole per non intervenire direttamente e quindi rischiare l’uso di una pericolosa estensione ad una guerra generale che non potrebbe essere che atomica.

E qui nasce il grande equivoco o, se vogliamo, l’imbroglio colossale per quanto riguarda gli armamenti! Onde evitare equivoci, sottolineo subito che non considero la Federazione Russa di oggi una dittatura, ma solo, eventualmente, un diverso sistema economico e comunque molto simile a quello occidentale dopo il 1991. Ma comunque per motivi che non sta a me giudicare, ne è nato un confronto militare con l’Ucraina supportata dalle armi occidentali. Dal punto di vista puramente militare e di produzione di armi siamo ad un confronto impari ed assurdo anche terminologicamente: L’Ucraina ha subito dichiarato lo stato d’emergenza, la mobilitazione generale e quindi lo stato di guerra. Di contro la Russia NON HA DICHIARATO lo stato di emergenza ma “operazione speciale” per non far scattare l’emergenza e la mobilitazione generale e mantenere la questioni nei limiti, un po’ assurdi, “di operazione di polizia”.

L’Occidente ha accettato lo stato delle cose e cerca di far vincere la povera Ucraina fornendole un mare di armi in almeno sette lingue diverse e, assurdo, parla di “emergenza” senza dichiararla per non essere coinvolta direttamente (l’ombrello atomico fa paura!) Gli armamenti e qui sta il bello, siamo in una guerra convenzionale e scopriamo solo ora che l’industria pesante Russa lavorando 7 giorni alla settimana per 24 ore al giorno produce il triplo, sempre in armi convenzionali che tutto l’Occidente insieme e ci si meraviglia.

Concludo con un semplice esempio: se oggi il governo russo ordinasse 1000 carrarmati alla sua industria li otterrebbe forse in meno di due anni. Se li ordinasse un paese Europeo, senza modificarne le leggi (emergenza) dovrebbe chiedere i soldi al parlamento, discuterne per mesi, poi indire un appalto ad aziende sindacalizzate che li produrrebbero, forse, in 5 anni. Tutto qui!



 

EUROPA, NATO, GUERRE, E LA GRANDE CONFUSIONE

Da qualche tempo ascolto politici ed esperti su argomenti delicatissimi come se si trattasse di discutere della ricetta di come cuocere le zucchine! Ci rendiamo conto che, soprattutto in Europa, stiamo scherzando col fuoco? Ho ascoltato attonito trasmissioni televisive che discutono delle centinaia di miliardi che la Commissione UE sta chiedendo per finanziare nuovi armamenti e nessun esperto ha fatto una semplice domanda: “sono i soldi che da tempo vari presidenti Usa, compreso Trump, chiedono all’Europa per aumentare il loro contributo alla NATO o è qualcosa d’altro? Sento assurdi commenti come se fossimo alla soglia dello scioglimento della Nato, la più potente e sicura alleanza difensiva, e non sempre solo difensiva, dell’intero pianeta! Ma che assurdità stiamo portando avanti? Forse certe frasi Usa tipo “riduciamo le nostre forze, le nostre spese, ecc. ecc.” vengono sfruttate per attivare sviluppi e spese militari fuori dal mondo? Ma nessun presidente Usa potrà mai compromettere un’alleanza che include anche paesi come Turchia e Canada senza un consenso dell’Alleanza Nato, mentre certamente può farlo per le altre forze militari che tengono in varie nazioni, compresa l’Europa, nell’ambito degli accordi bilaterali “Status of Forces Agreement (SAFA)” che gli USA, al di fuori della Nato, detengono, ed in grande misura, soprattutto in Italia e Germania. In Italia, ad esempio, le basi Usa a Sigonella ed Aviano sono sotto la giurisdizione militare Usa e non Nato.

Ricordo proprio che da Aviano decollavano i cacciabombardieri Usa che bombardavano la Serbia durante il governo Dalema.

CONCLUDENDO: I SOLDI CON CUI I CITTADINI UE DOVREBBERO INDEBITARSI PER ARMARSI DI PIÙ SONO DESTINATI A SODDISFARE LE RICHIESTE USA DI FINANZIARE MEGLIO LA NATO O A QUALCOSA D’ALTRO, MOLTO PERICOLOSO?



domenica 2 marzo 2025

ERRORE CAPITALE DI ZELENSKY

Avendo decenni di esperienza con gli americani e conoscendo un po’ di inglese e seguito in diretta la farsa Trump-Zelensky, ritengo che pochi abbiano capito il vero errore del “capo di Stato” o meglio “primo rappresentante dell’Ucraina”.

1.      Zelensky avrebbe dovuto parlare in ucraino con un valido interprete e non in inglese senza poterne conoscere le piccole sfumature di una madrelingua. Putin, e come lui quasi tutti i Capi di Stato, quando discutono in pubblico o davanti a giornalisti usano interpreti molto capaci e non si espongono a tentare un dialogo diretta in un’altra lingua. Questo da tempo di pensare le risposte e soprattutto, poi, a dare la colpa a sbagliate interpretazioni al povero interprete.

2.      Esempio: “Trump gli ha detto che non ha le carte …”, frase comune in Usa per significare che “non ha il potere per farlo …”. Risposta di Zelensky “noi non giochiamo a carte, facciamo una guerra!”. Applauso dagli ucraini, senso di offesa per chi ascolta in Usa.

3.      Zelensky insinua in un modesto inglese che la sua guerra è anche per proteggere gli Usa. E come la può prendere un popolo che si ritiene il più potente del mondo?”

4.      Trattando ai vertici con un alleato importante, che siano gli Usa od anche l’Italia, la preparazione diplomatica dell’incontro va realizzata dai propri e migliori esperti, detti “sherpa” e non lasciata alla pericolosa improvvisazione di un dialogo diretto ed impari, oltretutto pubblico, che non può poi avere alcuna correzione o spiegazione e lasciato alle mille interpretazioni di giornalisti e pubblico.

5.      Concludendo, con una guerra pericolosissima in corso ed avendo lettene tante di storia non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte a gestori del mondo da terza elementare della diplomazia … e sono generoso!