FUSIONE NUCLEARE E RAPPORTO UE MARIO DRAGHI. Devo dire che il suo rapporto di 400 pagine nella parte che riguarda il futuro riporta un punto che conferma quanto ho scritto in libri e articoli anni fa e che mi ha fatto veramente piacere:
“Il rapporto chiede specificamente di sviluppare una
strategia di innovazione complessiva dell'UE per l'energia da fusione nucleare
e sostenere la creazione di una partnership pubblico-privata per promuovere la
sua rapida commercializzazione economicamente sostenibile. La partnership
dovrebbe mirare a creare un ecosistema stabile e prevedibile per l'innovazione
industriale, sfruttando il progetto ITER, assicurando al contempo una chiara
roadmap per lo sviluppo tecnologico. Il dispiegamento dell'energia da fusione
richiederà investimenti pubblici e privati che agiscano in sinergia."
Affermazione assolutamente corretta e soprattutto con
riferimento al progetto internazionale ITER (International Thermonuclear
Experimental Reactor) che si trova in Francia a Cadarache a cui partecipano da
decenni 35 paesi tra cui l’Italia ed attualmente diretto dall’italiano ing.
Pietro Barabaschi di cui seguo da tempo le giustissime ed assennate
considerazioni su cosa si dovrebbe fare per accelerane lo sviluppo. L’unica mia
domanda rimane: “ma ci voleva questo rapporto di 400 pagine per accorgersene!”.
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