In questo post spiegherò in modo semplice e comprensibile a tutti cosa rende questi materiali così strategici per l’industria elettronica moderna e così plasmabili a piacere.
COSA SONO I CRISTALLI
Anticipo subito che, quando si parla di “Semiconduttori”, in
realtà ci si riferisce a strutture cristalline di alcuni materiali ed alle loro
proprietà elettriche.
Va ricordato che un cristallo è un solido in cui gli atomi
si trovano in una struttura geometrica molto ben ordinata ed in cui ciascun
atomo mantiene una precisa posizione fortemente stabilizzata dai legami con gli
atomi vicini. Ad esempio, un cristallo è trasparente alla luce perché gli atomi
sono tutti allineati in un modo che la luce attraversa i vari loro vuoti ben
allineati.
Quando parliamo di semiconduttori nel mondo elettronico ci
riferiamo sempre alla lora forma cristallina che, proprio per questa loro
forma, riusciamo a sfruttarli e modificare la loro conducibilità elettrica.
CRISTALLI CONDUTTORI
Ad esempio, un metallo come il rame, altamente conduttivo, è
costituito da una struttura cristallina molto ben ordinata dove ogni atomo non
è in grado di trattenersi legati a sé tutti i suoi elettroni che così diventano
“liberi” di muoversi. In questo caso nel cristallo vengono a trovarsi un mare
di elettroni liberi di muoversi e che costituiscono la “capacità di condurre
l’elettricità”.
Se si collega ai due poli di una batteria un cavo di rame si
crea un circuito chiuso ed un’enorme quantità di elettroni liberi del rame si
muove dal polo negativo verso il polo positivo. In questo caso si crea
addirittura un cortocircuito della batteria ed in poco tempo si scarica.
CRISTALLI ISOLANTI
Ad esempio, un cristallo di quarzo è un ottimo isolante, la
sua struttura cristallina è formata da atomi ben ordinati e che sono
gelosissimi dei loro elettroni che tengono strettissimi. Non esiste nemmeno un
elettrone libero di muoversi nel cristallo e se collegato ai poli di una
batteria non riesce a trasportare alcun elettrone dal polo negativo al polo
positivo: si dice che è un perfetto isolante elettrico.
CRISTALLI SEMICONDUTTORI
Sono una via di mezzo tra isolanti e conduttori. Ad esempio,
il germanio ha una struttura cristallina ben organizzata ma i suoi atomi non
sono così gelosi dei loro elettroni come i cristalli isolanti ed è sufficiente
un po’ di energia, come il calore, per staccarne alcuni e rendere il cristallo
leggermente conduttivo. Se lo si raffredda molto gli elettroni diventano sempre
più legati ai propri atomi ed il germanio diventa sempre più isolante.
Questa sua proprietà di poter aumentare e diminuire a
piacimento gli elettroni liberi nel cristallo lo ha reso un mezzo straordinario
per l’elettronica moderna.
Come vedremo più oltre, un’altra importantissima
caratteristica dei cristalli semiconduttori è la possibilità di modificarne la
conducibilità elettrica introducendo nel cristallo degli atomi diversi, detti
droganti, per cui li si può rendere artificialmente conduttori a propria
volontà creando i diversi dispositivi elettronici che, nel loro complesso,
definiamo “SEMICONDUTTORI”.
SEMICONDUTTORI “N” E SEMICONDUTORI “P”
Questa è la parte più delicata e difficile di tutta la storia dei semiconduttori per uso elettronico e la cui comprensione ha fatto parte delle motivazioni del premio Nobel assegnato nel 1956 agli inventori del transistor William Shockley, Walter Brattain e John Bardeen.
Tutto lo sviluppo che ne seguì trova la base scientifica nel
famoso testo di William Shockley, “Electrons and Holes in Semiconductors”
pubblicato nel 1950. Un testo che fornisce una dettagliata spiegazione
matematica del comportamento degli elettroni e delle "lacune" (holes)
nei materiali semiconduttori, equazioni e modelli che ancora oggi permettono la
progettazione e creazione di sempre più potenti chip.
Abbiamo ora citato le “lacune” quasi fossero la versione
positiva dell’elettrone, mentre ben sappiamo dalla fisica che la versione
positiva dell’elettrone è il “positrone” che nel nostro universo non esiste
allo stato naturale-
Allora in che cosa consiste una “lacuna” in un cristallo?
Certamente non è il positrone, ma come definisce il termine, è la “mancanza di
un elettrone”. Questa è la grande e sostanziale caratteristica dei cristalli semiconduttori
come il germanio, il silicio e molti altri dove inserendo nella struttura
cristallina, ad esempio, nel germanio, un atomo diverso dal germanio ma con un
elettrone in meno, questo atomo crea un “vuoto” o mancanza di elettrone che si
sposta all’interno del cristallo come fosse una carica positiva, quella del
centro dell’atomo.
In altre parole, se ad un cristallo di germanio in cui
abbiamo creato un certo numero di lacune attraverso l’inserimento di opportuni
atomi, colleghiamo i poli di una batteria, il polo negativo della batteria invierà
elettroni a colmare le lacune all’interno del germanio, creando un flusso di
lacune dal polo positivo al polo negativo. Abbiamo così realizzato un cristallo
semiconduttore, che chiamiamo “P” e che, all’apparenza, muove cariche positive
dal polo positivo al polo negativo della batteria.
Ovvio che le sue caratteristiche di velocità di movimento ed
altre sono diverse da quelle proprie degli elettroni, ma si comprende che
abbiamo creato un cristallo che si comporta come ci fossero cariche positive
libere anziché elettroni liberi. Questa è l’essenza concettuale che ha dato il
via ad una delle più grandi industrie di tutti i tempi.
Quanto qui esposto è una piccola parte del libro in
preparazione:
“Dal GERMANIO al
SILICIO, Semiconduttori, la vera storia”.
Al momento è disponibile un mio libro pubblicato nel 1969 e da me replicato recentemente in Amazon:
DAL TRANSISTOR AI CIRCUITI INTEGRATI (1969): https://amzn.eu/d/elYC8dy
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