Assicuro che sento tanta ignoranza soprattutto da parte di politici e così detti esperti, che comincio a capire quanto siamo stati fortunati a non aver fatto almeno altre tre guerre mondiali dopo le prime due. Questo solo per la paura dell’armamento atomico che provocherebbe la fine di tutti.
Comincio col ricordare che esiste una profonda differenza
operativa tra le “Democrazie” e le “Dittature” che si differenziano
sostanzialmente per il modo in cui il potere esplica la sua funzione e le
nazioni oggi si distribuiscono, con varie sfumature, tra questi due estremi.
Semplificando molto, una dittatura può agire rapidamente sul
suo armamento, una democrazia deve procedere con le lente e complesse procedure
che in “tempi normali” nessun potere può disporre. Un esempio: quando iniziò la Seconda Guerra
Mondiale nel settembre del 1939 la Germania disponeva di oltre 4.000 aerei da
guerra, la più potente aviazione dell’epoca, più dei democratici Usa. Quando la
democratica America fu attaccata dal Giappone nel dicembre del 1941 il Presidente
dichiarò istantaneamente lo stato di emergenza, la mobilitazione generale ed in
tre anni fabbricarono 300mila aerei e vinsero la guerra.
L’assurdità attuale è che stiamo parlando di “guerre” senza
dichiararle o, peggio, delegandole per non intervenire direttamente e quindi
rischiare l’uso di una pericolosa estensione ad una guerra generale che non
potrebbe essere che atomica.
E qui nasce il grande equivoco o, se vogliamo, l’imbroglio
colossale per quanto riguarda gli armamenti! Onde evitare equivoci, sottolineo
subito che non considero la Federazione Russa di oggi una dittatura, ma solo,
eventualmente, un diverso sistema economico e comunque molto simile a quello
occidentale dopo il 1991. Ma comunque per motivi che non sta a me giudicare, ne
è nato un confronto militare con l’Ucraina supportata dalle armi occidentali.
Dal punto di vista puramente militare e di produzione di armi siamo ad un
confronto impari ed assurdo anche terminologicamente: L’Ucraina ha subito
dichiarato lo stato d’emergenza, la mobilitazione generale e quindi lo stato di
guerra. Di contro la Russia NON HA DICHIARATO lo stato di emergenza ma
“operazione speciale” per non far scattare l’emergenza e la mobilitazione
generale e mantenere la questioni nei limiti, un po’ assurdi, “di operazione di
polizia”.
L’Occidente ha accettato lo stato delle cose e cerca di far
vincere la povera Ucraina fornendole un mare di armi in almeno sette lingue
diverse e, assurdo, parla di “emergenza” senza dichiararla per non essere
coinvolta direttamente (l’ombrello atomico fa paura!) Gli armamenti e qui sta
il bello, siamo in una guerra convenzionale e scopriamo solo ora che
l’industria pesante Russa lavorando 7 giorni alla settimana per 24 ore al
giorno produce il triplo, sempre in armi convenzionali che tutto l’Occidente
insieme e ci si meraviglia.
Concludo con un semplice esempio: se oggi il governo russo
ordinasse 1000 carrarmati alla sua industria li otterrebbe forse in meno di due
anni. Se li ordinasse un paese Europeo, senza modificarne le leggi (emergenza)
dovrebbe chiedere i soldi al parlamento, discuterne per mesi, poi indire un
appalto ad aziende sindacalizzate che li produrrebbero, forse, in 5 anni. Tutto
qui!
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