Avendo decenni di esperienza con gli americani e conoscendo un po’ di inglese e seguito in diretta la farsa Trump-Zelensky, ritengo che pochi abbiano capito il vero errore del “capo di Stato” o meglio “primo rappresentante dell’Ucraina”.
1.
Zelensky avrebbe dovuto parlare in ucraino con
un valido interprete e non in inglese senza poterne conoscere le piccole
sfumature di una madrelingua. Putin, e come lui quasi tutti i Capi di Stato,
quando discutono in pubblico o davanti a giornalisti usano interpreti molto
capaci e non si espongono a tentare un dialogo diretta in un’altra lingua.
Questo da tempo di pensare le risposte e soprattutto, poi, a dare la colpa a
sbagliate interpretazioni al povero interprete.
2.
Esempio: “Trump gli ha detto che non ha le carte
…”, frase comune in Usa per significare che “non ha il potere per farlo …”.
Risposta di Zelensky “noi non giochiamo a carte, facciamo una guerra!”.
Applauso dagli ucraini, senso di offesa per chi ascolta in Usa.
3.
Zelensky insinua in un modesto inglese che la
sua guerra è anche per proteggere gli Usa. E come la può prendere un popolo che
si ritiene il più potente del mondo?”
4.
Trattando ai vertici con un alleato importante,
che siano gli Usa od anche l’Italia, la preparazione diplomatica dell’incontro
va realizzata dai propri e migliori esperti, detti “sherpa” e non lasciata alla
pericolosa improvvisazione di un dialogo diretto ed impari, oltretutto
pubblico, che non può poi avere alcuna correzione o spiegazione e lasciato alle
mille interpretazioni di giornalisti e pubblico.
5.
Concludendo, con una guerra pericolosissima in
corso ed avendo lettene tante di storia non avrei mai immaginato di trovarmi di
fronte a gestori del mondo da terza elementare della diplomazia … e sono
generoso!
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