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Sull’argomento ho pubblicato un articolo di 2 pagine sulla Rivista svizzera Ticino Management e riportato qui di seguito ( https://bit.ly/3dU6qeB ). Riassume un argomento per il quale ho recentemente pubblicato un mio libro intitolato “Computer quantistico: la nuova informatica” ( https://amzn.to/2zDecdO ) e di cui riporto nel seguito alcune immagini. Questo nuovo strumento non rappresenta solo un ulteriore sviluppo dell’informatica, ma la sua realizzazione crea un ponte su un fiume che sembrava invalicabile per effetto della fine della ben nota legge di Moore, quella legge che affermando come i microchip raddoppino la loro capacità ogni 2 anni e che ora appare al suo fine vita.
Ebbene, la natura nel suo profondo, ci offre una possibilità tecnologica incredibile e cioè quella di utilizzare efficacemente particelle subatomiche le cui leggi sono ben lontane dalla nostra logica classica e che fanno parte della meccanica quantistica.
Grazie alla possibilità di ingegnerizzare macchine che sfruttano i principi di quella nuova fisica oggi si producono computer miglia di volte più veloce del più veloce supercomputer classico. E non solo, sono teoricamente realizzabili computer milioni e forse miliardi di volte più veloci di quanto esiste oggi. Si è aperta all’umanità ed alla sua informatica un’era nuova e le cui implicazioni future non ci è dato di prevedere oggi.
Una domanda che sento spesso è quella di spiegare qual’ è la differenza tra computer classico e quantistico. La risposta apparentemente semplicissima, è la seguente:
Computer classico: cosa fa 2+2?
Semplice: 2+2 = 2+1+1 = 3+1 = 4
Computer quantistico: cosa fa 2+2?
Risposta: 90% è 4, ma se mi dai più tempo ti dico che al 99% è 4! E con ancor più tempo ti dico che al 99,999999% è 4!
Da quanto sopra sembrerebbe che il computer quantistico non sia in grado di eseguire “esattamente” un’operazione così banale. Ed in effetti è proprio così! Ma, e c’è un grande ma: le operazioni nel computer quantistico avvengono secondo i principi probabilistici della meccanica quantistica e ad una velocità miliardi di volte superiore al mondo classico, col risultato che, iterando più volte l’operazione precedente, un computer quantistico darebbe il risultato di 99 virgola migliaia di volte nove in tempi infinitesimi rispetto al risultato esatto del computer classico. In una miriade di applicazioni come, ad esempio, l’ottimizzazione di una rete di trasporto è senz’altro meglio avere un risultato approssimato di pochissimo in pochi secondi che non un risultato esatto in migliaia di anni … e quindi inutile. Qui sta tutta l’essenza del nuovo mondo dell’informatica.
Articolo “Il Computer Quantistico” pdf: https://bit.ly/3dU6qeB
Libro “Computer Quantistico: la nuova informatica”: https://amzn.to/2zDecdO
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