Lo strano titolo si riferisce alla scoperta che nell’anno 2023 ha fatto conquistare il premio Nobel a tre scienziati: Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier.
Le loro premiate innovazioni
permettono ora di “guardare” la meccanica quantistica in un modo completamente
nuovo e che, mi sembra, anche la stampa specializzata non abbia captato nella
sua importanza.
Per dirla in modo semplice, è
come se avessero “inventato” una cinepresa in grado di filmare realmente
particelle quantiche mentre si muovono e, nel loro caso specifico, l’elettrone
che ruota intorno al nucleo nell’atomo. Non si tratta più solo di modelli
matematici che verificano la realtà dalle misurazioni che ne conseguono, ma
di un vero sguardo fisico del loro movimento.
Rimandando gli interessati di
fisica ai lavori degli scienziati premiati, mi limito a riportare che per ottenere il risultato citato si sono utilizzati impulsi laser
della durata di “attosecondi”, cioè miliardesimi di miliardesimo di secondo,
tempi comparabili con quelli del movimento degli elettroni.
Ho trovato un bellissimo paragone per spiegare il fatto con
questo esempio: “Immaginiamo di voler fotografare un colibrì in volo, se lo
riprendiamo con un’esposizione troppo lunga si ottiene solo una macchia
sfocata delle sue ali; se usiamo un tempo brevissimo, possiamo cogliere il battito d’ali. Con
attosecondi possiamo cogliere gli elettroni, meraviglioso!
Passiamo quindi dall’indeterminismo e dalla sovrapposizione
degli stati della meccanica quantistica per rilevarne la realtà direttamente come nella meccanica classica, alla possibilità di vedere uno stato e misuralo
direttamente. Che sia il superamento delle basi della meccanica quantistica?
Che non sia più confinata alle solo equazioni probabilistiche? Che in futuro si possano guardare i
processi quantistici fondamentali mentre accadono?




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