mercoledì 7 aprile 2021

VARIANTI DEL CORONAVIRUS: UN DRAMMA PER NOI!

Ho messo insieme quanto mi è accaduto in campo tecnologico nel 1971 con Darwin e le varianti del virus. Ero rappresentante di Intel ed avevo consegnato un discreto numero di chip (memorie dinamiche 1103) ad Honeywell che si trovava a Pregnana Milanese, e ad altri clienti italiani. Ad un certo punto Honeywell cominciò a restituirmi alcune di queste chip perché non funzionavano. Io le invai subito ad Intel che le verificò e le trovò perfettamente funzionanti. Comunque me le sostituirono e consegnai le nuove ad Honeywell. Per farla breve, andammo avanti per sei mesi con Honeywell che mi mandava chip non funzionanti e che alla Intel funzionavano. Assicuro che in Intel cominciavano a pensare che noi italiani fossimo gli scemi del villaggio! 


Per fortuna lo stesso problema cominciò a presentarsi anche presso loro grandi clienti USA e finalmente Intel cominciò ad indagare il problema e trovò che la causa di quel malfunzionamento temporaneo era dovuto ai raggi cosmici!

 

Si, proprio i raggi cosmici. Le 1103 funzionavano in base ud una piccolissima carica elettrica la cui presenza era 1 e senza era zero. Se un raggio cosmico, o meglio, un neutrone vagante colpiva quella carica cambiava 1 in zero generando nel prototipo di computer un segnale di errore. Mi ero posto la domanda perché solo Honeywell, e non altri miei clienti a cui avevo consegnato quelle stesse memorie, avesse notato quel problema ... capii che la differenza era statistica. Mi spiego: Honeywell era la sola azienda italiana che utilizzava su un'unica grande piastra tante 1103, diciamo 100, ed inseriva la piastra nel computer prototipale. Se durante i test, che duravano giorni, arrivava un casuale neutrone a colpire quella carica il computer si bloccava e segnalava errore. Tutti gli altri clienti usavano memorie più piccole per cui anche a loro poteva capitare il problema, ma statisticamente dovevano passare molti giorni se non mesi perché, statisticamente, un neutrone dal cielo colpisse proprio quella carica.

Ed ecco il parallelo che mi è venuto con le varianti dei virus. Queste varianti non avvengono perché lo decidono i virus, come sento qualche volta alla TV, ma per il principio evoluzionistico di Darwin e scientificamente spiegato nella seconda metà del secolo scorso.

Il DNA, nostro e di qualsiasi essere vivente, e quindi anche dei virus, cambia casualmente esattamente come quella carica elettrica della 1103, per effetto di radiazioni.

Si sa infatti che i raggi cosmici colpendo casualmente il DNA ne provocano modifiche e che le modifiche migliorative hanno la maggior probabilità di permanere, mentre quelle negative la natura non le favorisce.

Un bimbo con malformazioni indotte da una casuale modifica del DNA ha meno probabilità di sopravvivere di uno con una modifica che lo rafforza (Darwin).

Intorno a Cernobyl, dopo il forte bombardamento di radiazioni, si sono modificati in breve tempo animali, piante ed anche esseri umani, la maggior parte in peggio, ma se qualcuno ha avuto un vantaggio, sopravviverà bene (comunque le modiche per la maggior parte sono negative, diciamo 1 su 100 è positiva).

Per gli esseri umani queste modiche positive si verificano in decine di migliaia di anni ed hanno portato a noi, homo sapiens, per selezione naturale. Ma veniamo al virus che segue la stessa storia. Più il virus è diffuso (vedi le memorie) e maggiori sono le probabilità che una radiazione lo colpisca e lo modifichi, in meglio o in peggio: è casuale.

ED ECCO LA MIA CONCLUSIONE. Se nella simile pandemia del 1918/9 (anche allora era un coronavirus) le modifiche hanno avuto poche probabilità di verificarsi, diciamo una in un anno, che differenza ci sarebbe con noi oggi? Considerando che i casi, positivi e negativi, dipendono dal numero dei virus in circolazione, allora gli abitanti sulla Terra erano 1,5 miliardi e la diffusione dei contagiati si è limitata, diciamo, a 100 milioni di abitanti (non esistevano aerei, viaggi internazionali, ecc.).

Oggi ci troviamo con otto miliardi di abitanti in contatto fra loro e la durata massiccia del virus sul pianeta la stiamo mantenendo troppo senza bloccarla. Cioè, semplificando molto, quei benedetti raggi cosmici inducano modifiche di almeno oltre due ordini di grandezza (100 volte) rispetto alla precedente pandemia. Colpendo casualmente ovunque sulla Terra quei virus in circolazione ne provocheranno qualcuna positiva ed alcune con caratteristiche peggiori per noi.

CONCLUDENDO, L'ERRORE FONDAMENTALE CHE L'INTERA UMANITÀ STA FACENDO È DI NON BLOCCARE, O AVER BLOCCATO, LA COMPLETA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS, È UNA QUESTIONE DI MATEMATICA!

 

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