Sento un continuo chiacchiericcio sull’opportunità che l’Europa (quale Europa?) si riarmi per contare di più nell’equilibrio strategico militare ed essere indipendente in tal senso.
Ma come mai nessuno fa la domanda fondamentale mentre i vari
Paesi Europei cominciano a spendere denaro pubblico per raggiungere l’obiettivo
della sicurezza autonoma?
Mi spiego con alcuni fatti concreti che riguardano l’Italia
Attualmente in Italia si contano quasi cento basi in parte
comuni con la Nato ed altre nella disponibilità degli Usa. In un certo numero
di queste basi è presente armamento atomico, non italiano, di proprietà e sotto
il controllo esclusivo degli Stati Uniti.
La stessa cosa avviene in altri Paesi europei esclusa
Francia ed Inghilterra dove l’armamento atomico è di loro esclusivo utilizzo.
Da tempo l’equilibrio militare strategico si basa
principalmente sulla disponibilità di reciproca distruzione nucleare e
quell’equilibrio che riguarda il territorio italiano è attualmente nella sola
disponibilità degli Usa.
La domanda fondamentale quando si afferma che l’Europa, e
quindi i suoi Stati membri, debbano investire per disporre di una indipendenza
negli equilibri militari strategici, significa forse che questi Stati debbano
crearsi anche loro un armamento nucleare autonomo? E questo armamento dovrà poi
essere di esclusiva gestione della nazione che detiene le atomiche o da una
commissione europea comune?
Senza una chiarificazione pubblica e definitiva su un
argomento così esiziale come può un cittadino europeo decidere consapevolmente
come il suo denaro debba essere speso per il riarmo cosiddetto comune?


Ciao Ettore, io penso (come tu credo sottointendi) che prima di investire nuovamente in armamento all’Italia dovrebbe essere chiarito se sarebbe completamente autonoma nella gestione di queste armi, fino ad allora non investirei perché non vorrei che fossero utilizzati i miei soldi perché poi decidano solo e soltanto gli USA se utilizzare queste armi o no.
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