giovedì 15 maggio 2025

AUTOMOBILI POSTALI ELETTRICHE DEL XIX SECOLO

 La documentazione che segue pubblicata sul settimanale italiano “la Domenica del Corriere” illustra con grandi dettagli come il Ministero delle Poste e telegrafi intendesse studiare l’impiego delle automobili elettriche per il servizio postale.

Ne riporto qui di seguito il testo originale per la sua enorme importanza storica.

“Le automobili postali.

Giorni sono i giornali italiani hanno pubblicato che il Ministero delle Poste e telegrafi intende studiare l’impiego delle automobili per quei luoghi in cui il servizio postale è ancora disimpegnato a mezzo di diligenza o di corriera. L’idea deve aver riempito gli automobilisti di gioia. I portalettere «chauffeurs» saranno il miglior mezzo per far accettare come pratico l’automobile.

Ma se per tale progetto sarà necessario lo studio – anche quando si tratta di Ministeri, equivale a una cambiale in bianco, di dubbia solvanza – per un’altra riforma l’attuazione è sin da oggi possibile: si tratta del servizio postale di città, effettuato col mezzo di automobili.

Questo mezzo è stato attuato in via di esperimento a Berlino ed a Parigi. Nell’un caso e nell’altro si tratta di automobili elettrici ad accumulatori.

Il tipo berlinese è più semplice e modesto. Esso ha il posto per una sola persona, la quale guida l’automobile quando questo è in moto e fa il servizio alle fermate alle cassette postali e alle succursali. Esso ha una forza di tre cavalli, ma fa il servizio di cinque.

L’esperimento è riuscito bene ed ora il Ministero tedesco, oltre che generalizzarlo a Berlino, vuole estenderlo a tutte le città della Germania. Il tipo francese è più «coquette». In sostanza però, tecnicamente, non è molto dissimile da quello tedesco. Esso ha una specie di serpe, nel quale stanno il guidatore e l’inserviente. Il doppio personale lo si è ritenuto necessario per Parigi, dato il gran numero di succursali postali, che obbligherebbero il guidatore inserviente a lasciare abbandonato il furgone sulla pubblica via.

Ora basta vedere le rozze vettura che si adoperano attualmente per la vuotatura delle cassette postali, affidata agli appalti; basta pensare come le levate delle lettere, le quali dovrebbero essere in una certa relazione colla partenza dei treni, siano in ogni grande città d’Italia, sempre in ritardo, per comprendere di quanta utilità riuscirebbe in quelle che bisognano di energia elettrica, l’applicazione di questa forma pratica dell’automobilismo.”






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